«Chiudi il giubbotto… che fa freddo. Apriti il giubbotto che fa caldo. Corri un
po’… che ti sfoghi. Corri pianino… che inciampi».
Queste sono alcune frasi raccolte in un “sabato qualunque” in un giardino
pubblico. Da una parte esprimono l’importanza di giocare all’aria aperta, dall’altra il tentativo di difendersi dalle “insidie” dello stare fuori. A partire da due “frasi tipiche” più una, vediamo come andare incontro al senso d’avventura dei bambini.
Proprio di lì dovevi passare
Con tutto il posto che c’è, spesso i bambini cercano di passare nei punti più
“particolari”, più faticosi e, talvolta, rischiosi. E’ lecito chiedersi perché un bambino che cammini in una strada pedonale preferisca salire su tutti gli scalini e poi saltare giù, anziché passeggiare in modo lineare.
Crescere è un continuo misurarsi con sé stessi, anche dal punto di vista
motorio. Il bordo di un marciapiede, gli scalini, un muretto sono un’ottima occasione per giocare con le proprie abilità, ma anche con il proprio senso del limite. I bambini osservano con molta attenzione l’ambiente circostante, ricercano stimoli ambientali che possono rispondere ad alcuni desideri di crescita. Confermare a sé stessi che si sa saltare con tranquillità uno scalino e provare a saltarne uno un po’ più alto sono occasioni importanti che alimentano l’autostima. Gli occhi brillano di fronte a sfide simili. Di certo, le sfide sono sempre al “rialzo”. Sia per i bambini che per gli adulti la giusta misura si può cercare insieme, perché questo permette d’imparare a valutare quali avventure affrontare e come.
La vita all’aria aperta offre infiniti “dis-livelli” di questo tipo. E anche se siamo in una città perfettamente livellata, i bambini sapranno sicuramente trovare il modo per rischiare un po’.
Non nasconderti sennò non ti vedo
Il nascondino è uno di quei giochi che si fa per tutta la vita. Lo si fa con le
mani (il “cucù”), in casa (dietro le tende, dentro l’armadio…), ma soprattutto
all’aperto. Per i bambini il nascondino è un modo per prendere possesso dell’ambiente circostante. Una volta conosciuti i diversi nascondigli, possono sentirsi più sicuri nel posto dove sono.
Il nascondersi (anche senza giocare a “rimpiattino”) è anche un modo per avere un momento in cui ritrovarsi rannicchiati, in intimità. Più la vita è “sovra esposta” e “strutturata” e più abbiamo bisogno di rifugiarci. Ed ecco che all’aperto i bambini possono mettersi dietro (o sopra) un albero, dentro una siepe, in qualche pertugio…
D’altronde, uno spazio aperto è ancor più interessante se offre l’occasione per nascondersi, dove stare a tu per tu con sé stessi o con pochissimi intimi.
Per motivi vari, gli spazi pensati per i bambini (giardini pubblici, cortili delle scuole…) offrono poche occasioni per rintanarsi. Ma i bambini non demordono, giocare a nascondersi è troppo importante per crescere. Allora, lo fanno sotto i giubbotti, dietro i genitori… Quando siamo all’aperto con i bambini, seguiamoli con lo sguardo per vedere dove si rannicchiano, dove giocano a nascondino. E se viene da chiedersi «Ma pensa te… anche se non c’è neanche un posto per nascondersi, si nascondono lo stesso!» cerchiamo un luogo all’aperto dove ci sono veramente dei nascondigli, dove è possibile fare un gioco che fa battere forte il cuore.
Che pazienza!
Un bambino che gioca all’aperto (in una situazione di “rischio calcolato”) è un bambino soddisfatto. Questo perché giocare all’aria aperta porta benefici alla coordinazione corporea, all’apprendere, al pensare, al conoscere sé stessi, all’autostima, all’autonomia… E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che i bambini, dopo un po’ di tempo trascorso all’aperto, si mostrino più capaci di riconoscere i pericoli.
Per far sì che il pericolo (da evitare) non sia confuso con il rischio (da valutare), agli adulti occorre pazienza con sé stessi, almeno quanto quella dei bambini che mentre corrono gioiosi per lanciarsi in qualche nuova avventura ludica… si sentono dire: «Corri, ma non sudare!».
Antonio Di Pietro, pedagogista ludico
Questo articolo è già stato pubblicato sulla fanzine di “ALI per Giocare – Associazione italiana dei Ludobus e delle Ludoteche”: GionAli, n° 6, inverno 2020 (https://bit.ly/2NIelUQ)